Un articolo su una prestigiosa rivista scientifica (Stop worrying; start growing) che esorta ad accettare il fatto che non si sono trovati rischi quantificabili derivanti dagli OGM in commercio ed esorta a guardare ai tanti benefici che possono portare all’ambiente, alla biodiversità, alla produzione.
8 commenti al post: “Smettiamola di temere rischi inesistenti e guardiamo ai benefici”
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11 Lug 2012 alle 20:20
Un’analisi oggettiva e inconfutabile del problema.
Solo un’ottusità politica in malafede può controbattere a queste argomentazioni in forza appunto del potere “politico” che può prevaricare la ragione.
Il futuro é tecnico e non “politicante”…
Persino a Roma abbiamo un Tecnico a dirigere un consiglio di “Tecnici” al posto dei politici falliti…
Se non basta la lettera che abbiamo inviato, andiamo davanti a Montecitorio con gli striscioni per perorare la nostra causa. Se lo fanno i farmacisti perché non noi agricoltori e ricercatori?
In fin dei conti non chiediamo di investire quattrini pubblici (la “Spending review” é salva!), ma solo di provare a dare una mano all’aumento del PIL con l’aiuto della tecnologia… con la sola contropartita di inimicarci una frangia di ambientalisti a senso unico che al PIL danno molto poco.
M i tecnici non dovrebbero aver paura dell’elettorato. In caso contrario sono anche loro falliti come i politici.
Monti!!! Catania!!! Svegliatevi.
Date una mano all’Italia che vuole darvi una mano a ridurre il rapporto debito PIL aumentando il secondo…! abbiamo tempo solo fino a primavera 2013.
Franco
12 Lug 2012 alle 11:14
Un articolo viene a proposito. Ne trasmetto l’estratto (tradotto)
Nonostante l’adozione diffusa di colture geneticamente modificate in molti paesi, accese controversie circa i loro vantaggi e svantaggi continuare. Soprattutto per i paesi in via di sviluppo, si teme che le colture geneticamente modificate non riescono a beneficiare i piccoli agricoltori e contribuire a disagio sociale ed economico. Molti studi economici contraddire questo punto di vista, ma la maggior parte di loro sguardo a breve termine un impatto solo, in modo che l’incertezza riguardo a lungo termine effetti prevale. Ci rivolgiamo a questa lacuna, analizzando gli impatti economici e le dinamiche di impatto di cotone Bt in India. Basandosi su dati panel unici raccolti tra il 2002 e il 2008, e il controllo per un bias di selezione non casuale in adozione di nuove tecnologie, si dimostra che Bt ha causato un aumento del 24% in cotone resa per ettaro con danni da attacchi parassitari ridotta e un guadagno del 50% in cotone profit tra piccoli proprietari . Questi benefici sono stabili, ci sono anche indicazioni che sono aumentate nel tempo. Ci mostrano inoltre che l’adozione di cotone Bt ha aumentato spesa per consumi, una misura comune di standard di vita delle famiglie, entro il 18% durante il periodo 2006-2008. Concludiamo che il cotone Bt ha creato grandi benefici e sostenibile, che contribuiscono al positivo sviluppo economico e sociale in India.
Il Link è questo:
http://www.pnas.org/content/early/2012/06/25/1203647109.abstract
12 Lug 2012 alle 14:17
Roberto
Vedo che spesso sono un sorvegliato speciale e sotto censura!
12 Lug 2012 alle 16:48
Alberto,
da chi sei sotto censura?
12 Lug 2012 alle 18:27
Due miei commenti su Hollande sono stati messi in moderazione e poi scomparsi
13 Lug 2012 alle 07:59
stranissimo, me ne occupo subito, ma non succede mai che non pubblichiamo i commenti (figurati i tuoi). Deve essere successo qualche guasto tecnico.
13 Lug 2012 alle 15:23
Roberto
Forse avevano un chiusura un po’ forte, ma come diceva mio nonno che non bestemmiava mai: “quando ci vuole, ci vuole”!
14 Lug 2012 alle 01:09
Ecco un altro articolo interessante, parlano OCSE e Nazioni Unite (non la Coldiretti)
http://www.agrimoney.com/news/un-oecd-back-gm-crops-to-counter-yield-slowdown–4741.html